Nella foto sopra,
una delle vetrate colorate,
opera di fra Domaso,
che decorano i coretti
della nostra chiesa








Padre Tommaso Grigis

Nella foto sopra
Padre Tommaso Grigis,
nostro quinto Parroco
dal settembre 1997
all'estate 2008:
suo questo "manifesto"
sui Gruppi Famigliari











Nelle foto sotto e a lato
due momenti di una Via Crucis
fatta sulla montagnetta
nella Quaresima del 2005
da un Gruppo Famigliare
seguito allora da
Padre Tommaso


Via Crucis di un Gruppo di Padre Tommaso

Cosa sono i Gruppi di Spiritualità Famigliare
di Padre Tommaso


Sono una bella realtà della nostra parrocchia:
ce ne sono 10 e ... altri in arrivo.
Parto da lontano, vado alle radici, dove tutto ha inizio e da dove tutto prende quotidianamente vita: parto da Dio.
Il nostro Dio è comunione di persone, una famiglia: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Di conseguenza, tutti noi ci portiamo dentro il "santo istinto" di fare comunione. Ecco allora il desiderio di tessere una trama di relazioni "forti" che ci faccia effettivamente una "piccola comunità cristiana". Non basta "la nostra famiglia" che pure è "chiesa domestica".
Le famiglie si cercano, si incontrano e condividono una parte della loro vita.
Anzi, a ben pensarci, dobbiamo esprimerci così: le famiglie sono con-vocate (chiamate insieme) da Gesù stesso, proprio da Lui che ci ha parlato di Dio-Comunione (e non Solitudine). Da qui nasce il Gruppo di spiritualità familiare, una tessera del volto della Chiesa.
Ed il Gruppo di Spiritualità Familiare è pure espressione di una Chiesa chiamata tutta ad essere fraterna, cordiale, dove tutti ci si riconosce e si è prossimi; ed è espressione di una Chiesa aperta e accogliente.
Inoltre, rivela il matrimonio come sacramento dell'accoglienza e non della chiusura.

Ci convinciamo subito che è necessaria una forte motivazione di fede per essere Gruppo di Spiritualità Familiare.
Si è insieme a seguito di una "chiamata" che è grazia e compito; non si è insieme perché simpatici o per altre motivazioni semplicemente umane; non si è un gruppo di amici, ma di fratelli (come la Chiesa).
Quindi, deve essere vivo il sentire di essere Chiesa (non una realtà puramente sociale); di essere nella Chiesa (in una comunità più grande del Gruppo stesso); di essere per la Chiesa (a servizio e testimonianza dei fratelli).

Via Crucis di un Gruppo di Padre Tommaso

Qual è la strada da percorrere per essere Gruppo di Spiritualità Familiare vivo?
Non si dev'essere Gruppo di Spiritualità Familiare soltanto nelle poche ore dell'incontro mensile, ma durante tutto il mese. In che modo?
  • Si deve sviluppare una rete di contatti tra le coppie del Gruppo. In tal modo si crea confidenza tra le famiglie; si cresce nel sostegno reciproco, nella condivisione, nell'accoglienza vicendevole e si scopre la bellezza del pregare gli uni per gli altri (e non solo del pregare con gli altri).
  • D'altra parte l'esperienza del Gruppo Familiare (se è autentica!) favorisce una forte spiritualità di coppia: in famiglia si curano i rapporti ed il dialogo ed in famiglia si da' tempo alla preghiera. Si verifica questo movimento: dal Gruppo Familiare alla famiglia.
  • Ma avviene anche il movimento opposto: la forte spiritualità vissuta nella coppia rifluisce nel Gruppo Familiare.
  • È essenziale, quindi, la preparazione in coppia dell'incontro mensile che non può essere vissuta come un "compito scolastico" o un "fatto tecnico da sbrigare", ma un momento rilevante del cammino della coppia nella fede e un impegno decisivo per la vita del Gruppo di Spiritualità Familiare. Solo così si supera l'atteggiamento di pretesa (mi aspetto tanto dagli altri, gli altri mi devono dare ...) e di lamentela (niente o troppo poco mi va bene! Gli altri non mi soddisfano!) nei confronti del Gruppo, mettendosi nella disponibilità di dare con generosità agli altri tutto ciò di cui si è capaci.
  • Inoltre, la preparazione in coppia è un momento privilegiato per mettere in comune ciò che la Parola di Dio dice alla coppia e alla vita di ognuno dei due: una Parola di Dio calata nella vita concreta della coppia. È, poi, uno stimolo a "regalarsi" del tempo per la cura della propria relazione di coppia, per comunicarsi i "sentimenti", superando la tentazione di parlare sempre e solo degli altri (compresi i figli!) e di "cose da fare". Così si sperimenta il matrimonio come il sacramento dell'attenzione alla quotidianità ed alla persona dell'altro nel suo vissuto umile e unico ... nel trascorrere dei giorni.
  • È bene che l'incontro mensile dei Gruppi di Spiritualità Familiare avvenga in un contesto di preghiera che deve esser prolungata all'inizio e in conclusione. In effetti, l'incontro del Gruppo non è, in via ordinaria, un momento di "studio" o di "discussione - dibattito" su argomenti magari "molto colti e molto attuali".
  • Ogni anno il Gruppo Familiare deve riservare un incontro di verifica per non cadere nel "tirare a campare".
  • Bisogna prevedere e stabilire alcuni "momenti forti" durante l'anno: ritiri, occasioni di tempo libero da vivere insieme.
  • Infine, è utilissimo coinvolgere adeguatamente i bambini del gruppo. Per loro questa esperienza può diventare una occasione di crescita nella fede.
I Gruppi di Spiritualità Familiare possono essere una significativa esperienza di fede per tante persone.