Nella foto sopra,
una delle vetrate colorate,
opera di fra Domaso,
che decorano i coretti
della nostra chiesa




Parole tratte dall'articolo di Anna e Franca
sul ruolo dei Ministri Straordinari dell'Eucarestia
pubblicato sul Bollettino di dicembre 2009

Quella del ministro straordinario non è una figura nuova, ed è presente da anni anche nella nostra parrocchia: diverse persone, uomini e donne, hanno iniziato il loro ministero quando c'era ancora padre Ismaele; alcuni continuano ancora, mentre altri si sono ritirati per raggiunti limiti di età.

Ma in che cosa consiste e che significato assume questo ministero, che è un "servizio" come dice l'etimologia della parola?

"Visitando i malati o gli anziani e portando loro l'Eucarestia e la Parola, (i Ministri) manifestano l'attenzione dei pastori e l'amore della comunità ai fratelli sofferenti che non possono frequentare la Chiesa. Questo ministero sia promosso e diffuso in tutte le parrocchie. Può essere conferito dall'Ordinario diocesano (il Vescovo) a uomini e donne, religiosi e laici, dopo adeguata preparazione, su proposta del parroco o del cappellano d'ospedale o casa di cura, secondo specifiche norme diocesane. Questi stessi ministri possono essere incaricati di distribuire la Comunione durante la Messa in caso di assenza o impedimento dei presbiteri o diaconi e allo scopo di contenere la distribuzione dell'Eucarestia in tempi ragionevoli."
(Sinodo 47°, cost.54,§1-2; cost.80,§1.3)

A qualcuno questi servizi, soprattutto quello della distribuzione della Comunione durante la Messa, possono sembrare una novità senza precedenti, contrari alla tradizione della Chiesa, persino in contrasto con la venerazione che si deve all'Eucarestia. In realtà, invece, la storia del culto eucaristico attesta che già in antichità (ci sono testimonianze del 165 d.C.) "portare l'Eucarestia agli infermi non era compito esclusivo dei sacerdoti; i fedeli ricevevano già la Comunione nelle mani e i cristiani, soprattutto in tempo di persecuzione, potevano conservare nelle loro case il Pane consacrato, per comunicarsi."
(don Mario Bonsignori 12 settembre 09)

Sicuramente nel corso dei secoli molte cose sono cambiate, ma il Concilio Vaticano II ha dato una grande svolta anche riguardo all'Eucarestia: ha affermato con forza che "è ardente desiderio della Madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati ad una piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche" e si è preoccupato di educare i fedeli perché "non assistano come estranei o muti spettatori, ma partecipino all'azione sacra consapevolmente, pienamente e attivamente; che siano istruiti dalla Parola di Dio e si nutrano alla mensa del Corpo del Signore."
(Costituzione Sacrosantum Concilium, 1963, n°14 e 48).

Inoltre la grande apertura del Concilio alla dimensione ecclesiale dei laici ha portato ad aprire ad essi, fino a chiederne la collaborazione, anche nell'ambito della Comunione eucaristica: "èLa Chiesa vuole che tutti i fedeli possano facilmente accostarsi alla santa Comunione, sia quando partecipano alla celebrazione eucaristica, sia quando non possono essere presenti perché infermi o anziani".
Il fatto poi che in questi ultimi anni ci sia un'evidente mancanza di presbiteri ha contribuito al diffondersi di questo ministero.
Dunque nella piena comunione con la Chiesa locale e con i sacerdoti della Parrocchia, e vivendo quello spirito ecclesiale fortemente voluto dal Concilio (anche Giovanni Paolo II ricordava sempre il diritto-dovere di ciascun cristiano di costruire la comunità ecclesiale!!), i ministri straordinari della Comunione eucaristica sono a disposizione della Comunità per contribuire anche essi a far sì che l'Eucarestia sia sempre più al centro della vita di ciascun fedele.