La Storia della Parrocchia Il Ritorno dei Cappuccini a Lecco |
I Frati Cappuccini, ritornati a Lecco nel 1949, non si stabilirono a Pescarenico, ma dalla parte opposta della città, a ridosso del poggio di Santo Stefano sul quale, per concorde sentenza degli storici, sorgeva una Lecco primitiva, occupandone la sommità e la parte occidentale che degrada fino al lago. C'era un recinto fortificato o meglio una fortezza e lì appunto venne costruita la prima chiesa, dedicata al Protomartire. Fu ritenuta la più antica dell'agro lecchese, madre di tutte le chiese della pieve e, vicino ad essa, sorse il cimitero antico di Lecco. L'origine di quel tempio si perde nelle tenebre dell'antichità. È, anzi, probabile che la chiesa di Santo Stefano fosse dapprima un tempio pagano. Secondo gli storici quel forte, la chiesa e la vicina borgata, sarebbero state distrutte durante la terribile rappresaglia di Matteo Visconti nel 1296 per punire i suoi abitanti che si erano schierati con i Torriani, famiglia nemica dei Visconti. Lecco fu riedificata non più sul poggio di Santo Stefano, bensì tra i due fiumi, il Caldone ed il Gerenzone. Ma torniamo al 1949. Terminata la seconda guerra mondiale, la popolazione di Lecco ed il clero locale esprimono il desiderio e la volontà di ottenere l'autorizzazione per il ritorno dei Cappuccini a Lecco. Il primo proposito è quello di riprendere l'antico convento di Pescarenico, ma subito ci si rende conto che ciò è impossibile. La chiesa conventuale è ora chiesa parrocchiale e il convento di padre Cristoforo è adibito ad abitazioni private. L'attenzione del P. Provinciale di allora si volge verso la zona di Santo Stefano. Intercorre una fitta corrispondenza tra il P. Provinciale dei frati Cappuccini di Lombardia, il Cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, ed il Prevosto di Lecco Mons. Borsieri. E concordemente si ritiene il luogo di Santo Stefano come il più indicato per la costruzione del nuovo convento. Il Cardinal Schuster, il 13 dicembre 1948, concede con suo decreto l'autorizzazione alla costruzione della chiesa e del convento, ritenendo l'ubicazione particolarmente indicata per l'assistenza religiosa alle popolazioni della zona. |
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