La Storia della Parrocchia Continua il cammino della Parrocchia |
P. Giacobbe Sanzogni è il successore di P. Olinto e sabato, 17 maggio 1969, fa il suo ingressso in parrocchia. Durante il suo mandato, nella fraternità dei Cappuccini di Lecco si susseguono: P. Agatangelo, P. Ferdinando, P. Bassano (già presenti con P. Olinto), e nuovi coadiutori quali P. Bruno Signori (il fondatore a Lecco dei gruppi di preghiera "Rinnovamento nello Spirito") e P. Antonio Vegetali. Nasce in questo periodo la "casa di Primolo": un edificio che sorge nel comune di Chiesa Valmalenco (So), adibito a scuola per i ragazzi della frazione di Primolo. Venuta meno tale sua funzione, la parrocchia S. Francesco ne chiede l'uso in affitto a quel comune. A tutt'oggi, la "casa di Primolo" è frequentata dai ragazzi, dalle famiglie e da diversi gruppi della parrocchia, divenendo un luogo di aggregazione e di formazione cristiana. P. Agatangelo si spegne a 86 anni, il 5 marzo 1976. Nell'ottobre del 1980 P. Giacobbe, dopo undici anni, lascia la parrocchia e viene trasferito a Roma. P. Gabrielangelo Tenni è il terzo parroco. Inizia la sua attività pastorale affiancato dai coadiutori che si susseguono nel tempo: P. Dino Franchetto, P. Claudio Resmini, P. Giulio Pasquini, P. Sergio Pesenti e P. Gianalberto Santinelli di ritorno dalla missione in Eritrea. Nel febbraio del 1981 viene costituito il primo Consiglio Pastorale Parrocchiale. P. Gabrielangelo dà inizio a molteplici lavori di sistemazione e ristrutturazione del convento e della chiesa. Il XXV anniversario della fondazione della parrocchia (19 marzo 1962 - 1987) viene festeggiato in modo solenne, secondo il desiderio del Parroco. Nella chiesa, la domenica, celebra la S. Messa Mons. Lino Garavaglia Vescovo di origine cappuccina. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il Cardinal Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano, consacra il nuovo altare e benedice il nuovo organo. Il vecchio altare di legno, ormai corroso dal tempo, viene sostituito da uno nuovo che si presenta nella sua eleganza con linee semplici, geometriche e pulite. Viene realizzato seguendo i desideri del progettista della chiesa arch. Mino Fiocchi. Naturale compimento dello spazio così composto diventa il nuovo organo (Mascioni) che dall'8 dicembre 1986 accompagna il canto liturgico. Sempre in tale occasione, viene dato alle stampe e presentato alla popolazione il volume "I Cappuccini nella storia di Lecco", scritto da Edmondo Sala e Umberto Panzeri. P. Gabrielangelo lascia la parrocchia dopo nove anni di attività pastorale. Celebrerà la S. Messa di saluto domenica 18 settembre 1988. Arriva il quarto parroco: P. Ismaele Bertani e con lui un nuovo coadiutore, P. Arturo Belingheri. Padre Ismaele è accolto dalla comunità nell'ottobre 1988. Nei primi mesi del 1991, entra a far parte della famiglia francescana di Lecco P. Paolo Corradi e, l'anno seguente, P. Marco Bergamelli. Nel mese di ottobre del 1994 la comunità parrocchiale di S. Francesco accoglie un missionario anziano, con lunga barba bianca, proveniente dall'Eritrea. Ha quasi ottant'anni. Si chiama P. Rufino Carrara, ma preferisce il nome etiopico di Abbà Rufaiel. Dopo nove anni alla guida della parrocchia, Padre Ismaele ritorna nel convento di Varese. Termina il suo mandato e sul Bollettino Parrocchiale dell'estate del 1997 troviamo il suo saluto. "Carissimi, siamo tutti in viaggio verso una meta. La vita è un ritrovarci e un separarci, ma ciò che annulla le distanze è la capacità di ricordarci e di continuare a volerci bene. Io sono un frate francescano che ha come caratteristica l'itineranza, libero cantore di Dio, libero annunciatore della gioia di Dio e, nell'obbedienza, passo per luoghi e paesi ... È un modo diverso di vedere la vita, sradicato da un luogo ben preciso e abituato a ricostruirsi continuamente in situazioni diverse. Certo, il distacco è sempre condito di sofferenza, ma è anche sorgente di novità, di giovinezza, di libertà. Siamo ormai al momento del distacco materiale, ma continuerà nel cuore una vicinanza vera e intensa.". Terminata l'estate, il nuovo parroco, il quinto della nostra parrocchia, si fa conoscere con una lettera apparsa sul Bollettino Parrocchiale dell'ottobre 1997. Alcuni stralci: "Sono P. Tommaso Grigis: il vostro nuovo parroco. Ho quasi 48 anni e sono nato in un paesino (vero e proprio nido d'aquila) della provincia di Bergamo. Sono il quinto parroco di questa parrocchia, avendo alle mie spalle quattro illustri predecessori che hanno plasmato, con altri frati, questa nostra comunità ... Avremo tempo per conoscerci. Un sacerdote non deve molto preoccuparsi di presentare se stesso: non deve a tutti i costi ed in tutti i modi far valere i propri pregi o preoccuparsi troppo dei propri limiti. Un sacerdote deve avere una grande, direi smisurata, passione per Gesù Cristo. Io per questo sono stato chiamato e guai a me se perdo la passione di Gesù Cristo, se non lo annuncio, se non lo testimonio, se non lo celebro. In questo sono un sacerdote fortunato, perché sono un frate che vive con altri tre frati: facciamo fraternità cappuccina. Non è una cosa di poco conto: ci sentiamo responsabili l'uno dell'altro, l'uno della fede e della testimonianza dell'altro. Da poco sono tra voi. Però mi sembra di poter affermare che la nostra parrocchia di S. Francesco è viva, con tante persone che pregano, si dedicano, si accolgono, collaborano. In tutto questo siete, per me e per gli altri frati, una testimonianza ed uno stimolo ad accrescere il nostro amore per Gesù e per la Chiesa. Termino con un brano molto significativo che colgo dal Testamento di S. Francesco d’Assisi: "Il Signore mi dette e mi dà una così grande fede nei sacerdoti ... a motivo del loro ordine, che se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come miei signori. E non voglio io considerare il loro peccato, poiché in essi io riconosco il figlio di Dio ... E faccio questo perchè, dello stesso altissimo Figlio di Dio nient'altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue suo che essi ricevono ed essi solo amministrano ad altri". Questo è anche il mio grande augurio: una fede grande per tutti noi che ci renda umili e disposti ad accettare la fragilità degli altri (in questo caso la fragilità del vostro parroco!) per incontrare finalmente, nell'amore, la presenza di Gesù Cristo, il Signore, il vivente". Nell'anno 2000, mese di settembre, P. Paolo Corradi lascia la parrocchia per dedicarsi nella comunità terapeutica per tossicodipendenti, gestita dai frati Cappuccini, "La cascina Segrona". Viene sostituito da P. Roberto Perodi. A settembre 2007, giunge in parrocchia fra' Giampaolo Maj, diacono, per dedicarsi in particolare all'oratorio. La vita parrocchiale segue un itinerario pastorale che ogni anno si ripete nei suoi tempi liturgici e nelle sue celebrazioni: i Battesimi, le Prime Comunioni, le Cresime, le Professioni di Fede, i matrimoni ed i funerali ... La pastorale negli anni si rinnova e si arricchisce, seguendo le direttive della diocesi ambrosiana. La catechesi della iniziazione cristiana è accompagnata dai padri coadiutori e sostenuta da numerose catechiste. Negli anni vengono proposte diverse iniziative di catechesi e di spiritualità: le Querce di Mamre, la scuola della Parola, la catechesi per i genitori dei ragazzi della iniziazione cristiana, i Gruppi di ascolto (frutto della missione cittadina e parrocchiale celebrata nel 1997), l'Ordine Francescano Secolare, gli incontri in preparazione al Matrimonio, le Giovani Coppie, i Gruppi di Spiritualità Familiare, il Gruppo di preghiera P. Pio. La dimensione missionaria è tenuta viva dal Gruppo missionario junior e dal Gruppo missionario senior. In ambito caritativo nascono e si incrementano negli anni: La Conferenza S. Vincenzo, il Centro Accoglienza Francescano, il Circolo Bar ACLI. In ambito ricreativo e culturale: la polisportiva AURORA ed il già ricordato CENACOLO FRANCESCANO con la compagnia teatrale "S. Francesco". Il Signore ci conceda di operare il BENE e vivere nella PACE! |
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